Luci

Olio su tela 50×50 cm, 2024


Il dipinto si apre su un paesaggio urbano che sfuma nella dimensione dell’astrazione, rivelando un mondo in cui le forme si intrecciano tra luci e ombre. All’orizzonte, i palazzi si ergono come siluette indistinte, i loro contorni sfumati da una nebbiolina che conferisce al tutto un senso di mistero e lontananza. Le luci creano un effetto quasi onirico, lasciando intravedere l’energia pulsante di una città che non dorme mai. Le automobili, anch’esse sfocate, sembrano galleggiare in un mare di asfalto lucido, rappresentando la frenesia e il movimento continuo dei centri urbani.

Troviamo in questo scenario un’emblematica rappresentazione della condizione dell’individuo nella società liquida di Zygmunt Bauman: le auto che avanzano in fila, simbolo di un’esistenza precaria, imprigionata nella routine giornaliera, riflettono l’isolamento di individui che si sentono sempre più distanti e disconnessi. In questo contesto urbano, invisibile eppure palpabile, la liquidità della vita moderna diventa tangibile.

La strada non è solo un elemento scenico, ma una metafora del fluire incessante del tempo e delle esperienze umane intrappolate nel vortice della loro vita quotidiana che tendono a perdersi in questa urbanità indistinta, dove le emozioni e i significati si dissolvono, lasciando spazio a un’esistenza vulnerabile e transitoria.

Il dipinto, quindi, diviene un riflesso di una realtà contemporanea: il contrasto tra l’energia incessante della città e la liquidità delle relazioni sociali, la perdita di senso e la frustrazione che caratterizzano il nostro vivere contemporaneo.

È un invito a meditare su come, in un mondo in costante movimento e trasformazione, possiamo ritrovare un senso di stabilità e connessione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *